I need to be loved!, Crowley dixit

Quel giorno sarebbe stato descritto nei manuali di Storia della Magia come l'inizio di una svolta epocale per il mondo magico.
Insomma l'Oscurità accresceva il suo nero potere di giorno in giorno, il Ministero non sapeva che Nargilli pigliare e Fred e George avevano chiuso il bilancio in negativo per la prima volta dall'apertura dei Tiri Vispi Weasley (per i comuni dislessici Tiri Wispi)... e Snow Crystal si era seduta tranquilla e pacata sulla riva del lago a RIFLETTERE. STARE DA SOLA CON I SUOI PENSIERI. NESSUNA PRECETTATA IN VISTA. NESSUNA AZIONE DI DUBBIA ILLEGALITA' ALL'ORIZZONTE.
Domani avrebbe nevicato. Non che di fatto fosse una cosa strana, visto il soggetto protagonista, eh.
La nota ossessivamente risuonante nella sua testa era legata ad Aerith. Tecnicamente neonata, ma praticamente in ballo alle prime tensioni adolescenziali. Non riusciva a crederci che si era persa i primi 15 anni di vita di sua figlia per colpa del gomito di George, che aveva deciso di far rovesciare un intero litro di Pozione Bruciatappe circa un secondo dopo la nascita della creaturina.
Ed ora stava per perderla di nuovo. Perchè al contrario dell'opinione comune lei non era stupida; o perlomeno sapeva guardarsi attorno. Quanti membri dell'Ordine della Fenice erano presenti ad Hogwarts in quel preciso istante? Lei e David. E chi si sarebbe dovuto schierare in prima linea nel caso di disordini nella scuola? Odiava ripetersi...
Però odiava anche farsi prendere dalla malinconia. Non chiedeva tanto, davvero. Chiedeva solo che una persona la notasse passando di là. Qualcuno che le volesse bene veramente...

La calma non era mai stata parte di lei, e nemmeno di quel luogo. Il che, più o meno, equivaleva a dire la stessa cosa. Aveva sempre vissuto per quel posto: era stato dentro quelle mura che aveva sbattuto addosso a Fred e George per la prima volta, che aveva iniziato a forgiare una sempiterna e malandrinosa amicizia con Lily. Se non fosse stato per Hogwarts non avrebbe incontrato tutti gli amici che aveva e rincontrato quelli che temeva di aver perso. Come David.
Per questo non le pesava essere il Membro dell'Ordine incaricato alla Sicurezza della Scuola, anche se significava essere tagliati fuori dalla guerra all'esterno. Perché voleva dire essere a casa. E passare del tempo con David che ormai era ben più di un amico. Era parte della sua famiglia. E ora trascorrevano la maggior parte del tempo insieme nel castello che entrambi avevano abbandonato. Buffo: Hogwarts non ha solo la nomea di luogo magico.
Quell'attimo di miracolo indelebile nella Storia dei Maghi stava per per essere cancellato. E' vero che il silenzio non aveva mai fatto parte della sua casa, ma era stato l'elemento predominante del prato sul Lago fino a pochi secondi prima. E ora c'era un fruscio d'ali di troppo. Va bene la stasi e la malinconia intrappolata in un blocco di ghiaccio interiore, ma non era ancora arrugginita. C'era puzza di bacarozzo Davidoso nell'aria.
Si alzò dalla distesa erbosa ed il mantello prese a fluttuarle controvento. Una brezza decisa percorreva la brughiera ed increspava le onde del lago. Certo quella non quella che si può definire "azione", ma se era l'unico movimento concesso, poco male.
Da' se non la pianti di fare la cimice stalker giuro che manderò Aerith a ravanare dentro la tua testa. E Merlino solo sa cosa salterà fuori da certi tuoi momenti appartato nel Quartier Generale di Gippì!

Rimase interdetta per un minuto buono dall'entrata trionfale del suo miglior amico. Con tanto di bocca spalancata dal disagio,interno dell'occhio bianco e tutti gli stereotipi del caso "-.-
Decise però che perforargli la calotta cranica con uno dei suoi sguardi da Gulag Siberiano a -70°C sotto zero non avrebbe reso bene l'idea. Perciò optò per fare di peggio. Decisamente PEGGIO.
Gli lanciò uno sguardo come se avesse appena visto Percy in tutù rosa da ballerina esibirsi in multiple piroette sul posto con la Gisele di sottofondo. O se l'avesse sentito intonare a squarciagola l'ultimo successo di Celestina sotto la doccia. Sinceramente non sapeva quale delle due situazioni fosse più macabra.
Si sistemò con aria professionale il maglione grigio di lana che portava addosso. I fili luccicanti che ne formavano la trama illuminarono per un secondo la ciocca di capelli che si stava portando dietro l'orecchio. Provò per qualche secondo a tenere il suo stesso gioco. Ma alla fine cedette, scoppiò in una delle sue tintinnanti risate che riportarono entrambi a molti anni prima e lo abbracciò con sicurezza e ricerca di conforto al tempo stesso. Oramai non c'era più nulla tra di loro a dividerli, nemmeno il pancione con Aerith dentro.
Erano rimasti solo loro due ad Hogwarts. Forse, vista la situazione generale, i bei tempi non erano ritornati. Ma durante quell'abbraccio avevano deciso di bussare di nuovo alla loro porta. E lei era intenzionata a lasciare aperto l'uscio ancora per un bel po'.

SWIIIIIIISH.
Si portò i capelli all'indietro con fare seducente, mettendosi la mano libera da quel liscio groviglio di fiamme sciolte sul fianco, ostentando una sicurezza da maneater. Non si vedeva che la lusinga l'avesse alquanto compiaciuta, noooo.
La sua posa marpiona crollò come un castello di carte al vento non appena sentì l'ultima frase pronunciata dall'amico. Si portò la mano alla fronte con fare disperato, più o meno la reazione che avrebbe avuto vedendo un idiota totale rotolarsi sul prato ad acchiappare farfalle, in quel preso istante. Ogni riferiemento ad Eres è puramente casuale.
E' stata colpa di George in realtà una sillaba sì e duna no era marcata da un sospiro di irritazione Nella confusione del parto e tutto ha fatto cadere quella pozione in testa ad Aerith. Tra le mille che c'erano in negozio proprio quella, te l'immagini?
Si sedette sull'erba, in una posa più da meditazione che da persona normale. Ed ora eccoci qui! Io e te a salvare la cara vecchia scuola, proprio come una volta! Se non fosse per il piccolo dettaglio della figlia a carico. A proposito...
Decidendo che la lezione individuale di tantra yoga era volta al termine si avvicinò a David con un falso sorriso innocente, le mano nascoste dietro la schiena, luce da allaermemalandrinatainvista negli occhi.
Ho come l'impressione che tu sia ancora scapolone, caro il mio amicone. La cara Aerith è bella, ossì, e neanche troppo piccola per te. Sai se proprio dovessi decidere a chi lasciarla andare... chi meglio del Dà?

Le salì alla mente un'immagine di Georgie con una mannaia in mano ed un sorriso cucito a mo' di bambola assassina.

Georgie non voleva uccidere!
Georgie voleva solo mutilare o ferire gravemente!
Vedeva già la testa di David appena su per le scale di Grimmauld Place, con tanto di berrettino di Babbo Natale a ponpon in testa.

Naturalmente nonostante avesse ancora quest'immagine nella mente a mo' di nuvoletta, tentò di dissimulare: Ma Aerith è molto matura per i suoi... ehm... due mesi di età. poi continuò congiungendo gli indici della mano e sfoderando un finto labbro tremulo è solo un po' incostante.... un po' come la mamma. Può seriamente affermare che io sia mai cresciuta, David?

Le palpebre le si socchiusero di scatto come due saracinesche, riducendo gli occhi a due minucole fessure.
"Non mi ci far ripensare David, guarda. Avevamo tutto pronto biberon, vestitini, lettino... mi ero persin allenata più del solito in facce buffe, canzoncine e queste cose qui. E a causa di una stramaledettissima pozione maldestramente finitole addosso, ci siamo addormentati il giorno del suo compleanno e risvegliati 15 anni dopo".
Snow non era fatta per lasciarsi oscurare dai suoi stessi problemi. Dopotutto il ghiaccio, per quando possa essere opaco, riflette sempre la superficie soprastanre. E dunque alle difficoltà era solita trovare sempre una via d'uscita. E, ovviamente, più stupida era, meglio era, più era se stessa. E, di conseguenza, prima tornava ad essere felice.
"Va bene, va bene iniziò a recitare mettendo le mani avanti effettivamente Evey è ancora troppo piccola, hai ragione tu. Però..." fece come il gesto di tirare fuori qualcosa di risolutivo per le sorti mondiali dalla manica del cappotto Io ho due bellissime sorelle CRESCIUTE NATURALMENTE da accasare!!!"
Avrebbe vinto lei. Ossì.

Snow incrociò le braccia ed assunse un'aria imbronciata. Certo che a volte teneva atteggiamenti assurdi, come se fosse un personaggio delle favole. Forse era per questo motivo che a volte le sue sorelle la chiamavano Snow...white?
"Ok ok, ho capito. Non ti interessa per niente il discorso sulla mia splendente e celestiale dinastia fraterna. Vuoi parlare di cose boriose come il lavoro. Ti accontenterò, ma non dire che non ti avevo avvertito riguardo alla noi eh!"
Si sedette di botto sul manto d'erba trascinando David giù con lei ed in un attimo tutti e due furono zuppi di umidità che trasudava dai fili lievemente congelati, ma ancora verdi. Ma non importava. Si spostò in maniera tale da porsi proprio di fronte a lui. I suoi occhi così determinati, attenti come non erano mai stati in nessuna lezione di Hogwarts.
"Non ho più saputo molto dopo la battaglia. I nostri contatti con l'Ordine sono stati feriti, ci vorrà ancora un po' per ristabilire le comunicazioni. Ma posso dirti quello che accade qui".
Gli prese entrambe le mani e le strinse forte, muovendo la caviglia incessantemente per l'irrefrenabile euforia. Evidentemente non vedeva l'ora di fare quell'annuncio.
"Tu ed io abbiamo fatto tantissimo David! Non finiamo più di contare i volontari per la resistenza. La voce delle mie lezioni di Autodifesa si è sparsa... ma quello che ha fatto la differenza è stata la battaglia! Abbiamo dato a questi studenti un motivo, una ragione per combattere. Per proteggere quello che amano. Proprio come facciamo noi!"
Non riusciva a contenere il sorriso dentro i confini delle labbra. Continuò con tono sempre più sicuro e cadenzato: "Fred e George hanno un arsenale pronto per noi: saranno i nostri rifornitori ufficiali quando le cose si metteranno male. Non saremo mai tagliati fuori dal resto del Mondo Magico! E poi Aerith..." si interruppe bruscamente. Rimase a bocca semiaperta, come se realizzasse un concetto per la prima volta. Alla fine guardò in basso, con aria assente e concluse la frase: "Aerith vuole diventare un infiltrato a servizio dell'Ordine... alla corte di Damon".