Someday out of the blue {L}

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view post Posted on 9/1/2014, 19:01
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Un periodo sabbatico, ecco cosa aveva chiesto all'Ordine.
Una pausa. La possibilità di essere una mamma, di crescere i suoi bambini e di tenerli lontani dalla morte e dalla distruzione che dilaniava il mondo magico.
E, c'è da dirlo, gli Auror erano stati di parola: in quattro anni, non avevano cercato di mettersi in contatto con lei neanche una volta.
Non che ne avessero avuto la possibilità, eh. Aveva cambiato casa, protetta da Incanto Fidelus, e usciva solo camuffata dalla pozione Polisucco.
Non aveva contatti con Lid, né con Sirius, né con David.
James, poi...
Lo aveva supplicato di abbandonare l'Ordine per un po' e nascondersi con lei, ma era stato più forte di lui. Le aveva mentito, rassicurandola e dicendole che avrebbe lasciato perdere, invece continuava a fare la spola.
Una sera lo aveva affrontato, rinfacciandogli le sue bugie e la sua stupidità cronica. Lui era uscito, con la promessa di un chiarimento non appena la missione fosse finita.
Non aveva più fatto ritorno. Ci aveva pensato Sirius, due mesi dopo, ad intercettarla durante una passeggiata al parco con i bambini e a dirle che James era caduto in un agguato.
Che non sarebbe mai tornato e non ci sarebbe stato nessun chiarimento e nessuna stupida litigata e nient'altro. Mai più.
Lily aveva elaborato il suo lutto da sola, in una casa troppo grande, con due meravigliosi bambini che non avrebbero mai potuto ricordare il viso del padre. Rose, il suo Custode Segreto, era ad Hogwarts e rifiutava di parlare di James, dei suoi sentimenti o di qualsiasi altra cosa che davvero contasse.
Ma Lily teneva duro. Doveva farlo per forza.
Il buio sarebbe passato, la guerra sarebbe finita, la tristezza sarebbe andata via.
Era solo questione di tempo.

Per Davidinsssss
 
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view post Posted on 9/1/2014, 19:26
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Londra era sempre stata una città avvolta nel rumore e nelle orde di giovani senza sani principi morali, i quali non facevano altro che camminare avanti ed indietro per le strade di quel luogo incantevole, gettando carte a terra e parlando un po' troppo ad alta voce. Niente di particolare, insomma, eppure David richiedeva il silenzio assoluto, soprattutto in un momento critico come quello.
Per la prima volta, infatti, aveva paura.
Paura non per se stesso, perchè ormai era abituato a sopportare un dolore ben più forte dopo la scomparsa della sua persona.
In quel momento, in realtà, sentiva la preoccupazione strisciare sulla sua pelle come un serpente, il quale, imperterrito, continuava ad occupare ogni fibra del suo corpo.
David aveva paura per la miglior parte di sé, che non vedeva da più di quattro anni.
Quattro anni, ci rendiamo conto? Non vedere la propria migliore amica per quattro anni. David non era stato mai ferrato nella matematica o nei campi della scienza, ma non occorreva essere un genio del genere per comprendere quanto tempo fosse passato dall'ultima volta in cui avesse incontrato Lily.
Dopotutto, il suo cuore era la calcolatrice della sua anima.
Finalmente, dopo troppi giorni senza neanche ricevere una sola notizia dell'altra ragazza in questione, David era riuscito a liberarsi dai vari compiti dell'Ordine della Fenice, di cui, ormai, era un membro ufficiale a tutti gli effetti.
Aveva avuto la possibilità di intercettare Rose, la figlia di Lily e James, nella speranza che la studentessa potesse essere d'aiuto e suggerirgli un modo per parlare, almeno, con la sua migliore amica, con la sua Lily.
Rose gli aveva spiegato tutto, affidandogli in segreto l'indirizzo esatto della nuova abitazione di sua madre, essendo protetto da un Incanto Fidelius.
Non restava che procedere, eppure David si era preso ancora del tempo prima di andare da Lily.
Una domanda, in particolare, lo aveva tormentato.
Perchè non prima?
Perchè non aveva chiesto a Rose informazioni su Lily prima di aspettare quel giorno?
Forse, perchè non era pronto ad affrontare un altro lutto in compagnia.
Non era pronto a soffrire ancora una volta, considerando la scomparsa di James: amico, fratello e membro del suo stesso gruppo di Auror.
Aveva elaborato la sua perdita da solo, come sempre, ma adesso era certo di riuscire ad incontrare Lily.
Era questione di minuti, poi avrebbe stretto la sua amica in un abbraccio indimenticabile.
Con questi pensieri per la testa, un gufo scuro, dalle piume marroni, arancioni e con qualche striatura di nero, planò di fronte un giardino che circondava due case a schiera colorate di bianco e rosa antico.
L'uccello spostò lo sguardo in più punti intorno a sé, quasi come se fosse alla ricerca di una preda da poter acciuffare per la sua cena.
Vicino c'era qualche passante babbano impegnato in una fitta conversazione, ma subito dopo lo superò lanciandogli soltanto una strana occhiata.
Rimasto da solo, il volatile lanciò un verso stridulo verso le case di fronte a sé.
Charing Cross Road
24 Street Doble Unidec
00987

Non ci poteva credere.
Finalmente era arrivato da Lily. Le indicazioni erano giuste, perché ad un tratto il giardino che separava le due abitazioni si spalancò come se fosse stato un dipinto squarciato di una tela meravigliosa e particolarmente realistica.
Un attimo dopo, al suo posto apparve una porta di un'altra dimora di legno.
Il gufo planò con un rapido movimento delle ali fin sotto la porta. Si girò indietro e scoprì che l'Incanto Fidelius avesse fatto il suo compito, perchè i passanti dall'altro lato della strada non si stavano più voltando per osservare uno strano pennuto al centro di Londra.
Era diventato invisibile.
O meglio, era scomparso ad occhi indiscreti.
David sorrise, trasformandosi di nuovo in persona in carne ed ossa.
Un'ultima piuma nera volò via dal suo maglione blu e David si passò una mano tra i capelli scuri. Odiava la sua forma Animagus, eppure non era male come stratagemma per sfuggire alle spie Mangiamorte.
Un attimo dopo, spinse la porta della casa nascosta della sua Lily.
 
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view post Posted on 9/1/2014, 21:11
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Quella mattina, Lily aveva passato un paio di ore buone nella cucinina di casa sua: i gemelli avevano scoperto i biscotti al cioccolato e lei, per tenere la mente impegnata, ne aveva sfornato tre teglie.
Ora se ne stava seduta al tavolo insieme ai piccoli e li guardava smangiucchiare biscotti e parlottare tra di loro.
Era affascinante guardarli: con Rose aveva saltato tutte quelle piccole tappe che ti rendono madre per davvero.
"Mami, guarda! Ne metto due in bocca!"
"E io tre! Io tre!"

Lily nascose un sorriso dietro al cipiglio severo costruito per l'occasione.
"No, invece. Uno alla volta, senza fare i maialini. Comportatevi come bravi bambini".
Pazzesco: le davano ascolto!
I gemelli masticarono in silenzio ancora un po', poi George sollevò lo sguardo su di lei.
"Mi dai un po' di latte?"
"Qual è la parolina magica?"
"Epelliammus?"
"...no, Georgie. L'altra. Quella che ti fa ottenere quello che vuoi".
"Accio?".
"Per favore, Georgie. Per favore".
"Ah sì! Per favore!"

Lily ridacchiò tra sé e sé, pensando di appuntare quella conversazione sul Taccuino dei Momenti Perduti che avrebbe dovuto far leggere a Lid, quando si sarebbero riviste.
Si alzò e si diresse verso il frigorifero. Non aveva neanche aperto l'anta, che un rumore di passi la bloccò sul posto.
C'era qualcuno all'ingresso. Qualcuno di non richiesto.
Un brivido di paura le corse lungo la schiena, mentre si affrettava ad afferrare la bacchetta.
L'avevano trovata. Il suo sguardo saettò verso i gemelli, ignari.
"Bambini, giochiamo a nascondino? Vale solo questa stanza, vado a contare fuori. Pronti? Via!"
Mentre i piccoli scappavano a gambe levate, Lily uscì in corridoio e si chiuse la porta alle spalle.
Avanzò lentamente e... eccolo lì. Un uomo. In casa sua.
Poco importavano le buone maniere, lo avrebbe preso di spalle. Sollevò la bacchetta e gli spedì contro una serie di schiantesimi.
 
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view post Posted on 12/1/2014, 12:49
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La luce degli Schiantesimi riuscì a salvare la pelle a David, perchè se non fosse riuscito a scorgere il bagliore degli incantesimi che conosceva a memoria, in quel momento sarebbe stato gettato letteralmente contro la parete alle sue spalle e forse perdere i sensi sarebbe stato decisamente un colpo di fortuna.
Lily, la sua Lily, gli aveva scagliato contro così tanti colpi magici che David non riuscì a non esserne meravigliato.
A quanto pareva, la sua migliore amica aveva ancora la stoffa di una vera Strega con la lettera maiuscola. Sorrise, ma ormai era troppo tardi per contrattaccare, quindi decise di sfruttare ancora una volta il suo potere da Animagus.
Sembrava che tutti quegli anni passati a studiare come trasformarsi in un animale ora stavano dando il loro risultato e si stavano dimostrando abbastanza utili per quelle circostanze.
David emise un verso stridulo, si piegò su se stesso e un secondo dopo al suo posto apparve un gufo grosso che si librò nell'aria, sfuggendo agli schiantesimi con rapidi movimenti delle ali, volando in ogni direzione.
Nel frattempo, non smetteva di emettere quegli strani versi, nella speranza che Lily riuscisse a capire chi avesse di fronte.
Dopotutto, lei era una delle poche che sapevano del suo potere da Animagus.
 
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view post Posted on 22/1/2014, 21:48
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Magari in un altro momento, con i suoi bambini al sicuro e la certezza di avere tutti i pezzi al loro posto, Lily avrebbe fatto caso alla familiarità che quel gufo suscitava in lei.
In quel momento, però, tutto quello che riusciva a pensare era che c'era un animagus a casa sua, il che implicava che Rose era in pericolo (altrimenti non avrebbe mai rivelato l'indirizzo della sua abitazione) e i gemelli erano nell'altra stanza.
Che avrebbero fatto se lei fosse morta?
Che ne sarebbe stato di loro?
Lily strinse le labbra, mandando un'altra serie di schiantesimi contro l'animale.
 
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view post Posted on 10/3/2014, 12:58
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I versi striduli dell'animale non servivano a nulla: non avevano la forza di attirare, come dovuto, l'attenzione di Lily per farle scattare la lampadina della lucidità nella mente. In quel momento, però, David non poté fare a meno di notare lo spirito combattivo della sua migliore amica, che stava facendo di tutto per annientare un presunto nemico e pericolo per la sua stessa famiglia.
Se fosse scampato a quella situazione e non fosse morto, magari sarebbe anche riuscito a lodarla per bene. Al momento, invece, aveva un problema più grande: sopravvivere. David maledisse il potere della trasformazione in Animagus: perché non si poteva parlare, quando ci si tramutava in animale? Si poteva pensare, ragionare, fare supposizioni, dare libero sfogo alla fantasia e compiere tante altre abilità umane, ma non si aveva la capacità di parlare come una persona normale.
Peccato che Lily non conoscesse la lingua dei volatili, perché al momento David le stava urlando contro alcune imprecazioni degne di nota.
C'era un'unica soluzione. Per quanto difficili e rischiosa, era la sola cosa da potere fare per porre fine a tutto. David decise di agire, come un Grifondoro quale era per davvero.
Aprì le ali e volò direttamente contro Lily, ricevendo uno schiantesimo direttamente nell'addome piumato. Un attimo dopo, però, con le ultime forze che aveva in corpo, rubò la bacchetta di Lily con il becco e volò all'indietro.
Sapeva che Lily avrebbe lanciato contro l'animale qualsiasi oggetto a portata di mano, quindi si trasformò di nuovo in umano e si accasciò sul pavimento, respirando a stento con la bacchetta dell'amica stretta tra i denti. Sperava che adesso lo riconoscesse, finalmente.
 
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view post Posted on 16/7/2014, 21:49
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Nel momento stesso in cui la bacchetta era sfuggita alla sua presa, Lily si era voltata e aveva afferrato un grosso vaso.
Era pronta a lanciarlo sul volatile, fiori e acqua compresi, quando lo vide accasciarsi al suolo.
E riprendere le sembianze umane.
Sembianze umane e lei ben note.
Abbassò il vaso e si precipitò accanto all'uomo.
"David? David!"
Recuperò la sua bacchetta e la puntò contro l'amico.
"Innerva. Razza di idiota"
borbottò, aspettando di vederlo riprendere.
Insomma, che bisogno c'era di farle venire un tale colpo? Era tanto difficile annunciarsi?!
 
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6 replies since 9/1/2014, 19:01   58 views
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