| Londra era sempre stata una città avvolta nel rumore e nelle orde di giovani senza sani principi morali, i quali non facevano altro che camminare avanti ed indietro per le strade di quel luogo incantevole, gettando carte a terra e parlando un po' troppo ad alta voce. Niente di particolare, insomma, eppure David richiedeva il silenzio assoluto, soprattutto in un momento critico come quello. Per la prima volta, infatti, aveva paura. Paura non per se stesso, perchè ormai era abituato a sopportare un dolore ben più forte dopo la scomparsa della sua persona. In quel momento, in realtà, sentiva la preoccupazione strisciare sulla sua pelle come un serpente, il quale, imperterrito, continuava ad occupare ogni fibra del suo corpo. David aveva paura per la miglior parte di sé, che non vedeva da più di quattro anni. Quattro anni, ci rendiamo conto? Non vedere la propria migliore amica per quattro anni. David non era stato mai ferrato nella matematica o nei campi della scienza, ma non occorreva essere un genio del genere per comprendere quanto tempo fosse passato dall'ultima volta in cui avesse incontrato Lily. Dopotutto, il suo cuore era la calcolatrice della sua anima. Finalmente, dopo troppi giorni senza neanche ricevere una sola notizia dell'altra ragazza in questione, David era riuscito a liberarsi dai vari compiti dell'Ordine della Fenice, di cui, ormai, era un membro ufficiale a tutti gli effetti. Aveva avuto la possibilità di intercettare Rose, la figlia di Lily e James, nella speranza che la studentessa potesse essere d'aiuto e suggerirgli un modo per parlare, almeno, con la sua migliore amica, con la sua Lily. Rose gli aveva spiegato tutto, affidandogli in segreto l'indirizzo esatto della nuova abitazione di sua madre, essendo protetto da un Incanto Fidelius. Non restava che procedere, eppure David si era preso ancora del tempo prima di andare da Lily. Una domanda, in particolare, lo aveva tormentato. Perchè non prima? Perchè non aveva chiesto a Rose informazioni su Lily prima di aspettare quel giorno? Forse, perchè non era pronto ad affrontare un altro lutto in compagnia. Non era pronto a soffrire ancora una volta, considerando la scomparsa di James: amico, fratello e membro del suo stesso gruppo di Auror. Aveva elaborato la sua perdita da solo, come sempre, ma adesso era certo di riuscire ad incontrare Lily. Era questione di minuti, poi avrebbe stretto la sua amica in un abbraccio indimenticabile. Con questi pensieri per la testa, un gufo scuro, dalle piume marroni, arancioni e con qualche striatura di nero, planò di fronte un giardino che circondava due case a schiera colorate di bianco e rosa antico. L'uccello spostò lo sguardo in più punti intorno a sé, quasi come se fosse alla ricerca di una preda da poter acciuffare per la sua cena. Vicino c'era qualche passante babbano impegnato in una fitta conversazione, ma subito dopo lo superò lanciandogli soltanto una strana occhiata. Rimasto da solo, il volatile lanciò un verso stridulo verso le case di fronte a sé. Charing Cross Road 24 Street Doble Unidec 00987 Non ci poteva credere. Finalmente era arrivato da Lily. Le indicazioni erano giuste, perché ad un tratto il giardino che separava le due abitazioni si spalancò come se fosse stato un dipinto squarciato di una tela meravigliosa e particolarmente realistica. Un attimo dopo, al suo posto apparve una porta di un'altra dimora di legno. Il gufo planò con un rapido movimento delle ali fin sotto la porta. Si girò indietro e scoprì che l'Incanto Fidelius avesse fatto il suo compito, perchè i passanti dall'altro lato della strada non si stavano più voltando per osservare uno strano pennuto al centro di Londra. Era diventato invisibile. O meglio, era scomparso ad occhi indiscreti. David sorrise, trasformandosi di nuovo in persona in carne ed ossa. Un'ultima piuma nera volò via dal suo maglione blu e David si passò una mano tra i capelli scuri. Odiava la sua forma Animagus, eppure non era male come stratagemma per sfuggire alle spie Mangiamorte. Un attimo dopo, spinse la porta della casa nascosta della sua Lily.
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