Profumo di carta

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view post Posted on 15/12/2013, 21:52
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Grifondoro
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La libreria della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts era il posto pià incantevole di tutto il castello.
In realtà, il nuovo arrivato non aveva neanche fatto un giro completo del luogo in cui si trovava, perchè nel momento esatto in cui si era ritrovato davanti alla porta della biblioteca, ovviamente il suo animo non aveva resistito e non gli aveva permesso di fare nessun altro passo in nessun'altra direzione.
La sua più grande passione non gli lasciava spazio e pertanto, Conor si ritrovò immediatamente a sfruttare i suoi poteri per forzare l'ingresso bloccato della biblioteca. Il ragazzo percepiva l'odore, anzi il profumo, dei libri invadergli le narici, tanto che non aveva bisogno di leggere la scritta "Biblioteca di Hogwarts" appesa al muro esterno.
Il suo intuito non sbagliava mai, tra l'altro. Un attimo dopo, Conor forzò il lucchetto del portone e si ritrovò ad aspirare a pieni polmoni l'aria particolare che soltanto pagine e pagine di carta avrebbero potuto avere.
Sorrise, soddisfatto. Poi, fece un passo avanti, socchiudendo l'ingresso dietro di sé. Con un piccolo schiocco delle dita, sfruttando il suo potere, fece apparire una lamella danzante sulla sua mano e rimase per un attimo ad osservarla come rapito.
Era risaputo che le Fate amassero ogni tipo di luccichio, anche se creato dalla loro stessa magia. Eppure, chiunque lo avesse visto in quel momento, di sicuro non avrebbe saputo o potuto dire che anche Conor fosse una creatura del genere, perchè il ciondolo a forma di foglia che aveva al collo nascondeva la sua natura e, per meglio dire, le sue ali. Gli sguardi indiscreti della gente non avrebbero neanche lontanamente immaginato cosa si celasse dietro il volto angelicato e il corpo affascinante di quel ragazzo.
Conor fece librare la lamella davanti ai suoi occhi, in modo che gli permettesse di avere le mani libere per estrarre i volumi dello scaffale che aveva davanti, illuminando ogni titolo di quei testi magici e pieni di parole che lui non conosceva ancora.
Scelse un testo dall'aspetto antico e pieno di polvere,il cui nome era scritto a lettere dorate: Creature umane e non diceva.
Un secondo dopo, Conor si lasciò scivolare a terra e appoggiò la schiena contro la parete della libreria, mentre la lamella continuava a fare luce sospesa a due centimetri dal suo viso.
Aprì il volume e il suo cuore iniziò a battere all'impazzata, come accadeva sempre quando Conor fosse sul punto di addentrarsi in un nuovo mondo di carta.
 
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°Uzzen<<_
view post Posted on 15/12/2013, 23:20




La tacita norma di quel luogo dedicato allo studio, alla lettura o semplicemente al pendere sulle labbra di un altro per finire un tema era il rispetto di un'assoluto silenzio. Snow Crystal, non avendo granchè osservanza delle regole in generale, stava disturbando le sale vergini di suono con il suo lieve, ma cadenzato russacchiare. Si era di nuovo addormentata nel bel mezzo di una ricerca per l'Ordine. Con la testa pesantemente appoggiata alle pagine di tomi magici antichissimi. Nel Reparto Proibito della Biblioteca. Queste sarebbero state per Madama Pince prove sufficienti a decretare la sua esecuzione capitale. Ma per il momento preferì rimanere abbracciata alle avvolgenti e confortanti braccia del sonno che agiva come una sanguisuga di pensieri, un rivolo di bavetta penzolante dal lato sinistro delle labbra. O meglio avrebbe voluto. La pallida, ma fastidiosa luce di una fiammella la costrinse ad aprire lentamente le palpebre alla penombra della sala. La reazione del suo cervello fu rallentata, ma non di molto: dopo un secondo il suo corpo si contrasse in uno scatto che le fece quasi toccare il soffitto con la testa. Era quasi arrivata alla soluzione, a trovare il tassello mancante per completare l'effetto del suo incantesimo quando doveva essere caduta in un sonno profondo. Proprio con la testa sopra un libro babbano dall'assurdo spessore di "Anatomia Umana Normale", circondato dal "Compendio degli Incantesimi Invernali" e da " Maledizioni e Contromaledizioni di Congelamento". Era tutta colpa del bambino, ne era certa. Aveva il potere di farla stancare da un'istante all'altro. Dopotutto era figlio di George Weasley, che cosa si aspettava: l'arte del fare i dispetti ce l'aveva nel sangue.
La situazione non era poi così grave: poteva riprendere i suoi viaggi nei libri alla ricerca di quell'ultimo dettaglio mancante all'appello nel giro di 30 secondi. Peccato per il fatto che non fosse sola. Una figura maschile stava appoggiata con la schiena contro uno scaffale, una fiammella sospesa a mezzaria a facilitargli la lettura. L'elemento del fuoco la stava ossessionando da alcuni giorni a questa parte. Ma non era questo il peggio. Era che lo sconosciuto l'aveva sorpresa abioccata nel Reparto Proibito, i libri antichi con ancor ale forme del suo cranio impresse sulle pagine e, disagio totale, con un rivolo di bavetta ancora appeso alla bocca, i capelli scompigliati e le occhiaie sotto gli occhi.
Voleva morire. Ma perchè capitavano sempre a lei certe figure. Ogni volta che doveva approcciarsi con un nuovo arrivato poi!
 
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view post Posted on 16/12/2013, 18:57
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I sensi di Conor erano più che sviluppati rispetto a qualsiasi altro essere umano, anche perchè, a dirla tutta, lui non era affatto una persona comune. Era una Fata e per di più di origini nobili, dovendo diventare Guardiano dell'Albero della Conoscenza in futuro. Il suo udito, comunque, segnalò un suono simile ad un fruscio provenire da qualche corridoio più avanti al posto in cui si era fermato, con la schiena contro lo scaffale di libri. A quel punto, incuriosito dal fatto che percepisse un'altra presenza, Conor posò il primo volume che aveva già finito di leggere: dopotutto, la sua abilità nella lettura veloce era da mozzare il fiato in gola. Forse era anche per questo motivo se il Capo del Villaggio della Foresta magica gli aveva chiesto di visitare Hogwarts: non avevano più manoscritti che potessero soddisfare la sua ossessione per la lettura e per la ricerca di nuove informazioni.
Conor non si preoccupò di spegnere la lamella, nonostante fosse poco logico che un semplice mago potesse creare un fuoco fatuo dal nulla. La luce lo seguì come se fosse un animale domestico che stesse facendo le fusa al suo padrone, il quale si era rialzato in piedi con una smorfia: odiava usare le gambe per sollevarsi dal pavimento o, in generale, dal suolo. In quell'istante avrebbe benissimo potuto volare per spostarsi nell'altro reparto della biblioteca che non conosceva ancora alla perfezione, eppure gli era stato raccomandato di non rivelarsi per nessun motivo al mondo, facendo attenzione a non togliersi mai il ciondolo a forma di foglia che aveva al collo.
Una volta percorsi quei pochi metri, Conor spostò i suoi occhi color verde smeraldo, di una sfumatura simile a quella del muschio naturale, sulla splendida ragazza dai capelli color fiamma che aveva davanti.
Sorrise, mentre la lamella illuminava il reparto Proibito, senza che Conor considerasse la cosa assurda, dato che non sapeva di che si trattasse per davvero.
"E tu chi sei?" chiese.
Non si era accorto, però, di aver parlato nella lingua delle Fate.
Una lingua che nessuno, ad eccezione delle creature come lui e della Natura stessa, avrebbe potuto comprendere.
 
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°Uzzen<<_
view post Posted on 17/12/2013, 16:37




Snow: grazie per il "fruscio" e la splendida ragazza: russavo peggio dei maiali di Hagrid e avevo un aspetto impresentabile xD


Quello che le sue orecchie percepirono fu come un sibilo, il suono che potrebbe produrre una folata di vento che entra da una finestra lasciata aperta o lo scroscio di un corso d'acqua sulle rocce. Forse stava ancora sognato. O forse anche il nuovo venuto era affetto dai postumi del risveglio. Magari quella frase piena di shhh e suoni sibilanti voleva semplicemente dire yaaaaawn, 'giorno. O ancora, forse, erano i suoi neuroni ad essere perennemente in letargo. Molto più probabile la terza opzione. Quel che era certo è che quel ragazzo aveva decisamente rotto il ghiaccio... oltre che il suo sonno.
Cercò di sistemarsi i capelli alla bell'è meglio, così che non somigliassero a rovi di more. Nel compiere i movimenti del pettine l'occhio le cadde sulle pagine dei volumi ancora aperti sul tavolo di fronte a sé. Ci buttò sopra le mani e una parte della sua lussureggiante chioma in modo da coprirne titoli e contenuti. Non sapeva chi fosse in realtà lo sconosciuto che l'aveva colto in flagrante. Ad Hogwarts potevi incontrare le creature più strane. E, adesso che ci pensava bene, il viso che aveva davanti non le ricordava nulla in particolare. Nessun dettaglio familiare. E lei conosceva quasi tutte le facce che popolavano il castello. Che fosse...
Sei il nuovo aspirante Bibliotecario per caso? Ma certo, doveva essere così. Madama Pince aveva messo l'annuncio giorni fa nella speranza di trovarsi una nuova fiamma (anche se lei continuava a sostenere la coppia Pince/Gazza). Scrutò l'interlocutore sibilante che aveva di fronte. Ad una prima occhiata capi' che la Pince non aveva proprio speranza. Un fusto del genere non si andrebbe ad interessare nemmeno minimamente ad una vecchia zitella acida. Neanche fosse ricca poi. C'era qualcosa però nei lineamenti, nei tratti della figura e, soprattutto, nella fiammella che danzava allegra e sprezzante della regola " il fuoco va contenuto in un camino o, al massimo, in un barattolo" che la faceva rimanere sul chi vive. Non da suscitarle però sospetto, piuttosto diffidenza e consapevolezza di trovarsi davanti ad un essere con il quale non era mai venuta a contatto. Come se oltre la magia ci fosse qualcosa d'altro, di fiabesco...
 
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view post Posted on 18/12/2013, 18:27
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Ahahah dettaglia, cara! Snow è sempre meravigliosa agli occhi di una Fata che non ha mai visto umani prima d'ora ahah PS: Uzza, mi piace tantissimo come stai interpretando l'aspetto di Conor, complimenti! :)


Conor osservò i rapidi movimenti della ragazza che aveva di fronte e restò quasi affascinato dalla massa ondeggiante dei capelli color fiamma. Erano davvero di un colore così naturale, che il ragazzo non riuscì a fare a meno di contenersi.
Allungò una mano con calma e subito dopo si passò tra le mani una ciocca di capelli di Snow, senza fare pressione o tirarla per evitare che l'altra si facesse del male. Era un contatto così gentile e, soprattutto, così particolare che la Fata restò interdetto, l'espressione sul viso che mostrava stupore e confusione allo stesso tempo.
Comprese perfettamente la domanda dell'altra persona, ma non rispose, attratto com'era dalle varie sfumature degli esseri umani che incontrava per la prima volta. Con un rapido comando mentale, fece spostare la luce danzante verso l'alto, in modo da illuminare la scena in basso perfettamente. Poi, fece in modo che la lamella scottante si avvicinasse di nuovo e si fermasse accanto al suo braccio, quasi come se fosse un canarino che doveva posarsi sul proprio ramo. Conor non si scottò né allontanò la pelle a causa della vicinanza dal fuoco: dopotutto, era un fuoco fatuo, quindi era frutto della sua magia da Fata.
Sorrise, mostrando una fila di denti dritti, bianchi e quasi splendenti mentre le sue dita sottili e lisce come l'olio stringevano ancora la ciocca di capelli rossi.
"Sono bellissimi" disse, parlando sempre nella sua lingua.
Non aveva ancora modificato con la magia il suo idioma naturale in quello degli altri esseri umani.
Eppure, gli bastava battere le mani, considerando che Conor riuscisse lo stesso a comprendere quello che gli umani dicevano.
 
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°Uzzen<<_
view post Posted on 24/12/2013, 22:57




Questo... essere... mi sta toccando i capelli
Tutta la nebbia era stata attraversata dai fari della consapevolezza. Stavolta Snow era certa di non stare dormendo in piedi, cosi' come anche il suo interlocutore sussurrante sembrava essere decisamente sveglio. Aveva sentito benissimo. Una lingua non di questo mondo che i sensi degli umani possono percepire solo come mero frammento di conversazione fra un albero all'altro, le loro voci forti, robuste e vigorose come le radici che affondano nel terreno confuse tra i fruscii degli aghi di pino, nel fragore di un piccolo torrente che termina con una cascata o nel battito delle ali di un uccello che si libra in volo leggiadro come l'aria.
Nessuno, oltre a George, si spingeva a ricercare un contatto cosi' ravvicinato con lei da molto tempo. Era cosi' abituata al suo tocco, alle sue carezze che nulla impedi' ad un lieve rossore di imporporarle le guance. Per poco non rischio' di farsi sfuggire un mugolio di piacere, come un gatto soriano che fa le fusa in risposta alla mano che gli arruffa teneramente il pelo. Eppure, anche se era consapevole dal primo istante che quello non era uno dei momenti di tenerezza con il suo George non si sogno' mai di scostarsi dal palmo dello sconosciito. Di ritrarsi o di rompere quella vicinanza. Perche' quella stretta non aveva nulla di sbagliato, era cosi naturale, come un fenomeno che si ripete ogni giorno sempre uguale. E poi da quella creatura traspariva un sentimento che aveva potere di radicare fiducia anche nei cuori di pietra: era come un'insolita gentilezza.
Mentre scontava la gradita prigionia della sua ciocca di capelli tra le dita del nuovo venuto l'occhio le guizzo' alla fiammella che si muoveva su ordine del suo padrone come un fedele animale domestico, un'estensione della sua anima. Capi' che quel fuoco racchiudeva la sua vera essenza. Forse la stava rivelando proprio a lei. Si senti' in dovere di ricambiare.
Evoco' una piccola stalagmite fluttuante, un iceberg in miniatura riflettente luce bianca. Lo direziono' verso il suo complementare caldo. Voleva dire "la tua presenza e' gradita", "non ho mai incontrato qualcuno cosi'".
Inclino' la testa ed apri' di piu' gli occhi ondeggianti come le onde del mare: "Tu... capisci quello che dico? Che sorta di affascinante creatura ho di fronte?"
 
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view post Posted on 12/1/2014, 12:41
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Probabilmente la magia della sua intima essenza stava agendo da sola, senza che Conor se ne accorgesse neanche.
A quanto pareva, anche l'altra ragazza era caduta in una sorta di limbo lontano dalla Terra in cui vivevano, abbandonando per sempre la confusione, il disordine e la sofferenza di quell'emisfero talmente tetro. Erano sospesi in un luogo dove con un semplice tocco, si poteva volare. Ma volare per davvero, non come una semplice metafora letteraria.
Conor era fin troppo attratto dalla compostezza e dal colore incredibile dei capelli di Snow, tanto che non riuscì a liberare la ciocca che aveva stretto tra le dita candide e affusolate.
Erano capelli di seta: morbidi e lucenti.
E, per questo motivo, una Fata come lui ne era particolarmente abbagliato. Un attimo dopo, però, la sua attenzione fu rivolta al frammento di ghiaccio azzurro che la ragazza aveva evocato.
Conor osservò quel piccolo ghiacciolo avvicinarsi alla sua fiammella danzante e restò impalato, aprendo leggermente la bocca come per sillabare una lettera simile alla O del suo alfabeto.
Poi, si girò di nuovo verso la fanciulla e le sorrise, mostrando file di denti bianchi come perle e dritti come soltanto una creatura della Natura poteva avere. I suoi occhi adesso erano verdi e risplendevano alla luce dei due gemelli di fuoco e ghiaccio accanto a loro, frutti della magia dei due ragazzi.
Inclinò la testa di lato, cercando di capire perchè l'altra non riuscisse a comprendere ciò che diceva. Poi, si lasciò scappare una risata divertita, un suono talmente puro da permettere alla lamella danzante di ingrandirsi leggermente. Finalmente, aveva trovato la risposta alla sua domanda particolare. Fece schioccare le dita della mano destra, liberando la ciocca di capelli color fiamma lentamente. Poi, aprì bocca di nuovo e parlò nella lingua degli umani.
"Adesso sei in grado di capirmi?" chiese, gentile.
 
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°Uzzen<<_
view post Posted on 19/1/2014, 22:25




Dopo aver udito per la prima volta le parole stavolta comprensibili dalla bocca del ragazzo, Snow si sentì triste, abbattuta. La sensazione che stava provando era quella di quando si sta vedendo una scena di uno spettacolo teatrale densa di suspance ed il sipario, calando all'improvviso, cela per sempre la fine, il nodo di svolta della trama. Era come se stesse vivendo un sogno bellissimo, da far dormire con il sorriso sulle labbra, e fosse stata svegliata di colpo. Il gusto di magia svanisce di soprassalto, facendoti rimanere in bocca il sapore amaro della realtà.
Si, ora capisco il significato della tua frase lo disse più a se stessa. Quell'essere era capace di trascinarla in un mondo che era del tutto suo, che se anche lei non vi apparteneva, aveva potuto esserne ospite per qualche istante.
Tornata rudemente con i piedi per terra si fermò a studiare le fattezze del ragazzo. Se era riuscito a valicare gli Incantesimi Protettivi di Hogwarts non poteva essere una creatura malvagia. Creatura? Quei lineamenti così allungati, delicati...
Vieni per caso dalla Foresta Proibita? Sai io sono deputata alla Sicurezza del Castello, non mi pare di averti mai visto in quell'antro oscuro lo trovava fuori luogo in quel luogo tetro, perchè ogni singola nota della voce del ragazzo le portava alla mente i boschi dell'Eden.
Non riusciva a decifrare l'identità dell'uomo che ancora teneva come una reliquia la sua ciocca di capelli fra le dita.
 
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view post Posted on 21/1/2014, 13:07
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Conor osservò con attenzione la ragazza che aveva di fronte a sé, ammirando la sua voce che adesso si stava rivolgendo proprio a lui.
Lasciò cadere la ciocca di capelli dalle dita e un attimo dopo sorrise, mostrando la luce del suo volto.
"Non credo che la mia Foresta sia proibita, se è questo che intendi. Di solito ci abitiamo solo noi, però" rispose, pensando alla sua comunità magica di Fate.
Dopotutto, Conor non era a conoscenza della Foresta di Hogwarts, chiamata in quel modo per via delle sue creature particolarmente aggressive e poco addomesticate.
Nel frattempo, comunque, la mano di Conor richiamò la lamella che si posò ad un centimetro di distanza nell'aria sul suo palmo. Il ragazzo soffiò contro la fiamma, in modo tale che il suo respiro facesse ingrandire il fuoco. Avevano bisogno di più luce in quel luogo così scuro.

Uzza, fra un po' farò in modo che Conor sfrutti inconsapevolmente il suo potere: come ho scritto anche nella sua scheda, le Fate come lui hanno la capacità di realizzare i pensieri relativi alla propria fantasia. E' abbastanza complicato perchè non riesce a concretizzare ogni idea, ma solo quelle partorite dalla sua Fantasia. Poi vedremo avanti, ci tenevo a dirlo per prepararti ahah
 
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°Uzzen<<_
view post Posted on 6/3/2014, 23:27




OOOOOh sono proprio curiosssssa *-*


Noi?
Anche se aveva pronunciato la parola ad alta voce, suonava più come una riflessione per se stessa che una domanda al ragazzo che aveva davanti.
Istintivamente si potò una mano alla ciocca di capelli caduta. Non sapeva bene neppure lei perché, eppure quel contatto reciso la deludeva, le provocò un'ondata di tristezza. Non aveva mai provato prima piacere per il calore emanato da un'altro Mago, anche questo non era proprio il classico, solito caso che le capitava davanti. Eppure avrebbe pagato qualsiasi prezzo perchè il tocco dell'essere dalle sembianze maschili che aveva davanti la catturasse di nuovo, penetrando fino al suo cuore. Era un calore non malvagio, invasivo. Al contrario si compensava con il gelo da lei controllato, trovando un equilibrio, arrivando a creare un nuovo elemento.
Qualcosa che apparteneva solo a loro.
Chiuse di scatto i libri sugli Incantesimi Invernali che aveva davanti. Le sembrava che profanassero quel momento, che la inquinassero con la loro gelida aura di morte. Mentre invece si era sentita poche volte avvolta da una vita curiosità come in quel momento. Voleva conoscere tutto di lui. La ammaliavano quei suoi modi oltreumani. Voleva conoscere tutti i segreti della sua voce chiara e tintinnante come un campanellino mosso dal vento, dei suoi movimenti sinuosi come alghe ondeggianti nella corrente. Aveva sete di sapere.
Nonostante ciò gli rivolse una domanda normale, banale pensò il suo animo: Per quale scopo sei venuto qui ad Hogwarts. Non sembra proprio l'ambiente adatto a te. Non riesco a vederticii... qui.
 
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view post Posted on 10/3/2014, 12:41
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La lamella di luce presente sulla mano di Conor si ingrandì ad un altro soffio leggero ottenuto dal respiro del ragazzo. Un attimo dopo, si posò, danzando, su uno scaffale della libreria lì vicino, senza però darle fuoco.
Sembrava davvero una lampada magica, solo senza contenitore dove poter essere racchiusa. Il luogo si era illuminato maggiormente e ora Conor poteva ammirare la bellezza semplice dell'essere umano che aveva appena incontrato e che adesso aveva di fronte.
Sorrise, mostrando la fila di denti bianchi e dritti come perle.
E sorrise per la curiosità dipinta sul volto dell'altra, non per altro.
"La magia si nasconde nei posti più reconditi o in quelli più conosciuti, come in questo caso" disse, tranquillo. "Avevo bisogno di fare qualche ricerca e la scuola di Hogwarts risultava il primo luogo dove poter iniziare il mio lavoro" continuò, sorpreso dal suono della sua voce così strano. Per quanto musicale alle orecchie degli altri, Conor non riusciva ad abituarcisi più di tanto.
La sua vera lingua era quella della Natura: era l'essenza della musica del mondo.
"Come ti chiami?" chiese un attimo dopo.
Il suo sguardo incrociò quello della ragazza, lasciando che la dolcezza di quell'attimo inebriasse entrambi in un solo vortice.
 
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