Occhi di cristallo

"Milza di gatto.."
Ci fu un rumore e poi un sibilo acuto.
"Mmh, ok.. Bravo, Louis" disse il ragazzo a se stesso, parlando da solo nell'aula di Pozioni.
Quel giorno aveva deciso di provare un tipo di infuso particolare, una sorta di pozione che gli avrebbe dato la possibilità di cambiare il colore degli occhi a suo piacimento.
Se ci fosse riuscito, bevendo quel liquido e pensando, semplicemente, ad un colore, la sfumatura dei suoi occhi sarebbe cambiata immediamente.
Era tutta una questione di precisione e di attenzione, per questo parlava ad alta voce, mormorando le varie istruzioni che doveva seguire.
"Fegato di rana" ripetè, ammirando il risultato ottenuto nel calderone.
Adesso il liquido era diventato di un azzurro intenso, illuminando tutta la stanza spoglia in modo quasi spettrale.
Forse qualcosa non era andato per il verso giusto.
"Magari ci vuole questo" esclamò, prendendo una scaglia di serpente e gettandola dentro, insieme agli altri ingredienti.
La pozione divenne argentata e Louis urlò, felice.
Ce l'aveva fatta, come sempre!
Entusiasta al massimo, prese un flacone da un tavolo vicino e lo riempì con un mestolo di quel liquido rossastro splendente.
"Proviamo!"
gridò, bevendo tutto d'un sorso quel bicchierino di magia.
Fece una smorfia, sputando un po' di quella schifezza, ma subito dopo seguì l'istruzione del foglietto che aveva scritto lui, di propria mano.
"Blu" disse nella propria mente, pensando al colore che voleva per i suoi occhi.
Si sentì stordito per un attimo, ma si riprese all'istante, riacquistando il controllo di se stesso.
Prese uno specchio con il cuore a mille e per poco non lo lasciò cadere, appena vi si guardò dentro.
I suoi occhi erano diventati due piccoli cristalli luminosi.
Fin troppo luminosi.

Louis stava bestemmiando ad alta voce, quando sentì la porta aprirsi di scatto.
Si girò velocemente e si ritrovò di fronte uno studente della Casa Serpeverde, come gli confermò la cravatta che aveva al collo.
Perfetto, ci mancava soltanto dover dare delle spiegazioni a qualcuno di estraneo sul perchè in quel momento i suoi occhi fossero, come dire, due cristalli luccicanti.
Cercò di tenere lo sguardo abbassato, ma parlò con un tono di voce quanto più possibile gentile riuscisse ad assumere.
"Ehm, ciao. Purtroppo la sala è occupata. L'ho prenotata una settimana fa"
disse, pronto ad estrarre il permesso del professore di Pozioni.
Dopotutto, aveva ricevuto quell'agevolazione solo perchè Louis era lo studente migliore del corso da sempre.
Fin da quando aveva messo piede al castello, per essere precisi.
E quella pozione che aveva di fronte e che splendeva di un rosso intenso era una sua invenzione che avrebbe dovuto funzionare.
Non era stato così, purtroppo.

No, forse non si erano capiti.
Louis era uno dei ragazzi più socievoli e simpatici che esistessero al mondo, eppure quando si trattava di sperimentare le sue invenzioni preferiva, anzi esigeva, stare da solo.
Dopotutto, aveva prenotato la sala proprio per questo scopo e per questo motivo.
"No, scusami. Sto provando un nuovo tipo di Pozione e non vorrei essere nè osservato nè altro. Cioè, vorrei stare da solo, se permetti. Scusami.." cercò di dire nel modo meno antipatico possibile.
"Non so se hai notato i miei occhi da diamante.. devo farli ritornare alla loro forma normale" precisò, senza problemi.

Louis stava per replicare e per ripetergli di andare via, ma ad un certo punto fu interrotto.
Come faceva quel tipo a conoscere la soluzione alla sua ricetta?
Alla sua pozione!
"Asfodelo? Scusami, che ne sai tu? La pozione è stata inventata da me!"
esclamò, irritato ed ammirato allo stesso tempo.
Non chiedete come, ma provava entrambe le sensazioni in quel momento.
Aspettò che l'altro si girasse di nuovo verso di lui, mentre gli puntava contro i suoi occhi luccicanti da bambola di porcellana.

Ehm, Boney che?
Louis non aveva capito nulla, eppure era rimasto sorpreso da quanto quel ragazzo fosse abile e portato nell'arte delle Pozioni.
"Ma allo stesso tempo l'asfodelo potrebbe prolungare l'effetto della pozione, se inutile. Giusto?"
chiese, senza volere per davvero una risposta.
Ne era più che sicuro, dopotutto era il primo della classe.
"Quindi preferisco trovare un'altra soluzione. Idee?"
domandò, questa volta più interessato che altro.

"Tredici gocce di bava di lumaca sono perfette se si aggiunge un pizzico di menta piperita, non trovi? Questo ho fatto!"
esclamò, recuperando la padronanza di se stesso, quasi divertito.
Girò il mestolo nel calderone, ma il liquido restò di un intenso rosso fuoco.
Poi, spostò lo sguardo da diamante, quasi accecante, in direzione del ragazzo, rivolgendosi di nuovo a lui con un tono di voce particolare, quasi tra l'esausto, l'incuriosito e l'infastidito.
"Non è l'asfodelo il problema.. penso che sia colpa della milza di gatto. E perchè ripeti la parola stress?"
gli domandò, stupito.

"Sì che lo fai. Hai appena ripetuto almeno tre volte la parola stress e non so cosa voglia dire adesso" disse, schietto.
Lo guardò con attenzione, ma si accorse solo in quel momento che i suoi occhi riflettevano una luce strana su quel ragazzo.
Cavolo, era davvero nei guai.
Doveva rimediare il casino fatto con la pozione che aveva accanto.