| "Si dice che alcune storie siano pericolose. Alcune possono permettere al lettore di immergersi in un mondo parallelo, che ci sembra allo stesso tempo essere a due passi di distanza. Sembra quasi che ci si possa perdere tra le pagine di un libro, che sia un romanzo d'amore, d'avventura o di fantascienza non importa; ciò che conta è che si può cadere, nel vero senso della parola. Si può sognare, ma non sempre fa bene. Si può ridere, piangere o credere che un personaggio ben preciso sia nostro fratello, sia qualcuno che conosciamo. Qualcuno che da un momento all'altro, possiamo trovare alle spalle, pronto per portarci via dalla solita banale routine quotidiana. Alcune storie sono pericolose. Possono ucciderti. Possono lasciarti senza parole, vuoto come un guscio di un animale morto. Alcune storie possono ferire, altre possono ricucire e cicatrizzare una ferita. Alcune storie possono illudere e l'illusione è il male più grande. Alcune storie, come questa, possono essere vera e possono disintegrarti."
David era attratto, per la precisione, da queste parole che aveva letto in un libro di Storia della Magia. Anzi, non le aveva trovate in un volume qualsiasi, ma nel testo di Storia e Magia che possedeva e che quella sera era tornato a prendere nell'aula dove si tenevano le lezioni, in quanto la mattina l'aveva dimenticato sotto al banco. David era uno dei tanti studenti che non aveva mai sopportato ricordare miliardi di nomi di folletti, gnomi o maghi che sembravano tutti uguali, magari cambiava soltanto un numero. Gurnic il Primo, Gurnic il Secondo, il Terzo e così via, fino all'infinito. Fino a quando gli occhi non si chiudevano per la stanchezza e il giorno dopo ti ritrovavi a non spiccicare parola alla presenza del professore, il sempre eterno fantasma insegnante Ruf. Non c'era niente da fare, David odiava quella materia. La considerava altamente noiosa, quasi quanto Divinazione, anche se a differenza di quest'ultima, il ragazzo ne riconosceva l'importanza e l'utilità. Non si era mai sentito di persone e di studenti che non studiassero Storia della Magia. Al contrario, David conosceva amici anche più grandi che non sapevano neanche dell'esistenza di Divinazione come oggetto di studio alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Così, dovendo ripetere alcune cose che ormai giù sapeva, grazie all'aiuto di Louis, per la verifica che c'era due giorni dopo, David aveva deciso di ritornare nell'aula di Storia della Magia per riprendere il proprio testo che aveva dimenticato. Una volta recuperato, mentre usciva dalla stanza era andato a finire contro lo spigolo di un banco, forse perchè era distratto. Il suo libro era caduto a terra e si era aperto ad una pagina precisa. O meglio, si era aperto in un punto dove c'era un altro foglio, sul quale aveva letto quelle frasi così belle, scritte da una grafia leggera e scorrevole, molto elegante. Era strano, però. Non era la sua scrittura, anche perchè non aveva quasi mai utilizzato quel libro, neanche per prendere appunti. Le frasi erano ancora più misteriose, eppure David si era seduto su un banco e non riusciva più a staccare gli occhi dal testo. L'ultimo pezzo lo lasciò interdetto, fin quando accadde l'imprevisto. Alcune storie possono rendere cenere ciò che è materia, possono colpire e possono evocare demoni, spiriti e angeli. Basta capire fin dove leggere e fin dove credere per non perdersi"
La luce dell'aula si spense all'improvviso. David e tutto ciò che si trovava all'interno con lui piombarono nel buio e un rumore sinistro iniziò a farsi strada tra quelle quattro pareti. David non sapeva che cosa stava accadendo, eppure un brivido di paura gli fece capire che qualcosa non andava. Il foglio che stava leggendo divenne bianco, l'unica luminosità in quell'oscurità. D'un tratto, da quel pezzo di carta così semplice, piccole ombre cominciarono ad uscire. Qualcosa gli diceva che quelle frasi non erano state scritte a caso.
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