Divertendosi un pò..

Eres non aveva niente da fare quella sera, tanto che aveva deciso di provare a perfezionare quanto più possibile le creazioni che riusciva a fare con il fuoco, il suo elemento naturale per davvero.
Per fare questo, aveva bisogno di un luogo lontano da tutti gli studenti di Hogwarts, dove poter sperimentare tutti gli effetti che le fiamme gli permettevano.
Inizialmente, aveva pensato alla Foresta Proibita, ma aveva scartato all'istante quell'idea per il semplice motivo che c'era il rischio di provocare un incendio, con tutti quegli alberi e quel legno.
Poi, gli era saltata in mente la conversazione che aveva avuto qualche giorno prima con un suo compagno di Casa.
Questi gli aveva detto che alcune aule scolastiche erano praticamente inutilizzate la maggior parte delle volte, forse per carenza di iscritti o per qualche motivo particolare che non conosceva.
Una di queste stanze era proprio quella di Babbanologia, dove Eres non aveva mai messo piede prima di allora.
Così, velocemente si era incamminato nella direzione dell'aula, scoprendo che era davvero un posto ideale per il suo scopo.
Non c'erano molti oggetti al suo interno e lo spazio era abbastanza ampio per creare delle intere volute di fuoco.
Con un movimento, quindi, Eres iniziò ad evocare il suo potere.
Diede forma a tre spirali molto grandi che fece vorticare in aria, poi fece apparire una freccia di fuoco rosso e si divertì a lanciarla in quei tre cerchi, cercando di colpirli tutti e tre allo stesso tempo.

Le urla di qualcuno fecero distrarre all'istante Eres, che lasciò il controllo sulle proprie fiamme.
Il fuoco ritornò dentro di lui, iniziando a vorticare attorno alle sue braccia, senza procurargli il minimo dolore.
I tre cerchi che stavano in aria per magia, invece, caddero bruscamente a terra, facendo sentire un rumore profondo.
Eres si girò in direzione della voce che aveva sentito e notò una ragazza dal volto famigliare che lo guardava con un'espressione decisamente allibita.
"Che ho fatto?"
chiese, come un bimbo scoperto dai genitori con le mani in un barattolo di cioccolato.
L'Uomo Torcia aveva una faccia così carina che faceva ridere in quel momento.

Il ragazzo osservò la scena con molta attenzione, poi sorrise.
"Credevi che ti bruciassi il libro?"
domandò, rivolto alla studentessa che adesso aveva recuperato un volume, forse un testo scolastico, non si sapeva.
"Si, il rischio c'era, ma non l'avrei fatto"
Non era nessuna giustificazione precisa, anche perchè Eres non sapeva che quel libro si trovasse sotto un banco nell'aula.
Si lasciò scappare una risata, prima di rispondere alla domanda che gli era stata posta.
"Ehm, comunque facevo questo"
disse, sottolineando con il tono della voce l'ultima parola e indicando le sue braccia.
Il fuoco sembrava essere parte integrante del ragazzo, passando da un punto all'altro, dal gomito alle mani di ogni arto superiore.

Eres era cresciuto in una famiglia di maghi: sia i suoi genitori sia i suoi zii e sua cugina Chris erano tutti maghi, per cui non aveva mai sentito parlare di quei personaggi.
"Tipo chi?"
fece, ridendo subito dopo.
La sua risata risuonò nell'aria, facendo vibrare le stesse fiamme.
Immediatamente, infatti, un lamina di fuoco si staccò dal suo braccio e iniziò a girare attorno a tutto il suo corpo, come se fosse un filo di un giocoliere.

Eres decise di seguire il consiglio della ragazza e lasciò perdere.
Avrebbe cercato quei "Fantastici 4" in qualche libro della Biblioteca, tanto c'era di tutto.
"Bhè, non te lo so spiegare, è il mio potere"
disse, senza tanti giri di parole.
Ormai l'aveva scoperto, anche se Eres non aveva intenzione di nascondere a tutti il fatto che fosse fatto di fiamme.
"Diciamo che sono fatto di fuoco, forse è meglio"