Wherever I am..

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caroline .
view post Posted on 13/9/2011, 15:11




Kate si trovava al settimo piano, aveva girato mezza scuola prima di fermarsi e constatare che nulla in esso era cambiato, eccetto lei. La scuola di Hogwarts era esattamente la stessa, enorme e spettacolare. Si, lo era davvero. Si incantava spesso nel fissare i quadri appesi alle sue immense pareti, si muovevano, e lei non riusciva ad abituarsi. Eppure era una strega e la magia era il suo mondo. Ma vedere delle sagome dipinte prendere vita era alquanto strano, ma pur sempre affascinante. Due passi avanti e tre indietro, due avanti e tre indietro. Non sapeva in che direzione andare, il corridoio del settimo piano era vuoto, in quel giorno, rispetto agli altri. Si ricordava che, esattamente un anno prima, con i suoi amici ci saliva spesso per passare del tempo insieme, rifuggiandosi in una stanza che compariva al tuo cospetto solo se desiderata: la stanza delle necessità. Andava avanti e indietro desiderando un posto in cui rifuggiarsi. Un posto isolato, senza che qualcuno potesse accedervi facilmente e trovarla. Si voltò, sentendo dei rumori provenire dalle sue spalle e, nel momento in cui riprese a oscillare da una parte all'altra del corridoio del settimo piano, un enorme porta prese a formarsi sul muro, provocando la nasciata di un leggero sorriso sul volto della ragazza. L'aveva trovata, si, perché lei aveva bisogno di un posto tranquillo. Della sua amata e insolita compagna, chiamata solitudine.

Riservata a Davide u.u


Edited by caroline . - 13/9/2011, 17:41
 
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view post Posted on 13/9/2011, 16:13
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La Stanza delle Necessità era uno dei luoghi più belli di tutto il castello di Hogwarts.
Era spettacolare, per il semplice motivo che tutti potevano nascondersi senza farsi trovare e soprattutto perchè poteva trasformarsi in qualsiasi luogo si desiderasse, da una spiaggia fino alla stessa New York.
Alex sorrise, soddisfatto di essere tornato ad Hogwarts, sebbene per questioni dell'Ordine.
Gli era stato affidato un incarico, infatti: quello di controllare che le cose al castello fossero normali, comunicando, inoltre, ai vari membri dell'Ordine presenti tra le mura, la situazione che c'era a Grimmauld Place, al Quartier Generale.
Poichè aveva già svolto la sua missione, decise di farsi un giro al settimo piano, intento a voler entrare nella Stanza delle Necessità.
Quel giorno, comunque, Alex indossava una semplice maglietta a maniche corte blu, che metteva in risalto la sua pelle opaca da vampiro; jeans lunghi e scarpe nere ai piedi.
I capelli, scurissimi, erano in contrasto con il colore meraviglioso degli occhi, di un ambra quasi caramello, segno che Alex aveva già saziato la sua sete.
Fece qualche altro passo, prima di sentire dei passi umani.
Incuriosito, decise di usare il suo potere e divenne invisibile.
Poco dopo, notò una ragazza entrare velocemente nella porta antica che nascondeva l'ingresso alla Stanza.
Chi poteva essere a conoscenza di quel posto?
Non tutti gli studenti e professori ci erano mai stati.
Il portone si stava chiudendo, quindi il vampiro la raggiunse in un attimo, grazie alla sua velocità molto sviluppata rispetto a quella umana.
In un secondo, sentì l'ingresso richiudersi dietro di sè, mentre lui, ancora invisibile, cercava di capire dove si trovasse e con chi, chiaramente.
 
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caroline .
view post Posted on 16/9/2011, 15:27




Un sorriso costante sul suo volto le impediva di smettere di sorridere. La stanza aveva riprodotto fedelmente ciò che desiderava la ragazza. Si guardava attorno e non riusciva a crederci. Era casa sua: l'Ile d'Oléron. Kate si trovava nell'estremità occidentale dell'isola, al Faro di Chassiron. Era incantevole. Era una struttura cilindrica, alta 46 metri, completamente dipinta di bianco con tre fasce nere che davano un po' di colore. Si ricordava ancora di quando c'andava con suo fratello o le volte in cui ci si rifuggiava per pensare, per stare da sola. Il faro ha la bellezza di 224 scalini, eppure la ragazza saliva in cima ogni volta che andava in quel luogo, perché la vista da lassù era spettacolare: si poteva vedere, come in un fermo immagine, l'intera isola e tutto ciò che la circondava. Quando Kate saliva in cima, su quel piccolo balcone circolare, si sentiva forte. Si sentiva "il re del mondo", capace di qualunque cosa. Quel posto era magico, quel posto era parte del suo passato, quel posto era la sua casa. Iniziò a camminare lentamente, la sua maglietta gialla era in tinta con i pochi fiori che adornavano il verde intorno a lei, quanto le era mancato quel luogo. Desiderava vederlo ardentemente da molto, ma non aveva il coraggio di ritornarci. La sua famiglia avrebbe saputo che lei fosse tornata. E Kate non era pronta, o meglio non lo era ancora. Il faro era situato esattamente al centro di un gioco circolare di spiepi. Il prato su cui camminava era stato appena tagliato, ne sentiva il profumo nell'aria. Amava stare lì.
 
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2 replies since 13/9/2011, 15:11   64 views
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